5 MODI PER MIGLIORARE LA RELAZIONE CON I PROPRI FIGLI
Autore: Dott.ssa Elena Borrini Psicologa Psicoterapeuta
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Spesso i genitori si trovano ad interagire
con i figli e a chiedersi perché non esiste un “Manuale di Istruzioni” per
sapere come comunicare con loro.
Capricci, litigi tra fratelli, incomprensioni,
difficoltà nel gestire le emozioni e nel capire le vere esigenze dei figli
possono essere fonte di confusione e stress per il genitore (e per la coppia
genitoriale).
Ma è vero anche il contrario: quando siamo
sotto stress sentiamo che non abbiamo abbastanza energie per gestire tutto, e
quindi diventiamo meno capaci di ascoltare le persone che abbiamo intorno,
portando a liti, incomprensioni ecc.
Ci sono però delle cose che possiamo fare per
migliorare la situazione. Ad esempio le prossime 5 cose.
N. 1 - ASCOLTARE E
ASCOLTARSI
Quanto siamo capaci di ascoltare come ci
sentiamo nel presente, mentre ci arrabbiamo, ci deludiamo, ci offendiamo?
Spesso non riusciamo nemmeno a percepire che cosa ci dice il nostro corpo.
Siamo più impegnati a rispondere, a far valere le nostre ragioni, a “vincere”
nello scontro.
Prendiamoci il tempo per stare in ascolto delle nostre emozioni e sensazioni (non per
analizzare, ma per sentire!). E proviamo a fare lo stesso con l’altra persona.
Potremmo scoprire che quello che diamo per scontato (ad esempio: “mio figlio è
testardo, è impossibile fargli capire le cose”) può essere messo in discussione
(ad esempio: “forse mio figlio sente di avere sempre torto ai miei occhi quando
discutiamo”).
N. 2 -
RIMANERE CURIOSI
Siamo davvero disposti a prendere in
considerazione i nostri figli come “PERSONE STACCATE DA NOI”? O spesso tendiamo
a vederli come “prolungamenti” di noi stessi? Se ci alleniamo a mantenere uno
sguardo attento e curioso verso i nostri figli, potremo scoprire che persone sono.
N. 3 –
CHIEDERSI: QUESTO LO STO DICENDO/FACENDO PER LUI O PER ME?
Una domanda (spinosa) che un genitore può
farsi ogni volta che dice qualcosa al proprio figlio “per il suo bene”, è
questa: lo dico per lui o magari posso ammettere che lo dico un po’ anche per
me?
Portiamo l’attenzione su quali sono i nostri vissuti, più che su quelli di
nostro figlio.
N. 4 - TROVARE MOMENTI
SPECIALI DA VIVERE INSIEME
In generale un genitore deve imparare a
riconoscere quali attività siano adatte per i propri figli in base alla loro età
e ai loro gusti ed esigenze, e spesso i genitori di oggi si trovano a riempire
di attività strutturate le giornate dei loro figli, pensando che le loro
esigenze siano riducibili a “fare delle cose”.
Eppure a volte succede che un genitore si
trovi a fare i salti mortali per programmare attività per i figli che in realtà
loro non sentono il bisogno di fare (vedi punto 3!).
Molti genitori cercano di condividere
interessi e passioni con i figli (alcuni genitori tentano più o meno
inconsapevolmente di far piacere ai figli ciò che piace anche a loro!): non
sempre questo è possibile, ma quando accade può rappresentare un momento
importante di incontro tra genitore e figlio.
Forse, però, quello di cui i figli hanno
realmente bisogno sono la nostra attenzione, la nostra presenza, la nostra
capacità di emozionarci e divertirci con loro: queste sono le caratteristiche
di un momento speciale da vivere insieme.
Il tempo insieme non è solo un vaso da
“riempire”: si può condividere anche il tempo “vuoto”, disimpegnato. Ci si può
rilassare insieme facendo una passeggiata, parlando, persino annoiandosi
insieme, e questo può essere un modo per ridefinire l’esperienza dello stare insieme sintonizzando la propria
attenzione non sul fare, ma sul sentire.
n. 5 – RIVOLUZIONARE LA
PROPRIA IDEA DI TEMPO
Siamo spesso portati a pensare al tempo come
qualcosa che dobbiamo “dividere” in tanti pezzettini: il tempo per me, il tempo
per i miei figli, il tempo per mia moglie/mio marito, il tempo per il lavoro, ecc.,
e abbiamo l’aspirazione di accontentare tutti (ma uno alla volta!).
Questo modo di pensare il tempo porta a
concludere che in realtà il mio tempo sia solo quello che passo in palestra, al
bar con gli amici o al corso di pittura.
Se invece posso considerare il tempo che
passo con i miei figli come un tempo anche mio, un tempo in cui sono lì anche
per me, per emozionarmi e divertirmi, per vivere dei momenti che sono anche
miei e non solo tempo che DEVO dedicare ai figli e alle loro esigenze, posso pensare
che tutti quei pezzettini di tempo in realtà sono tutti “MIO TEMPO”: allora quello che passo con mio figlio non è “tempo di
mio figlio”, ma “il mio tempo con mio figlio”.[1]
[1] Per approfondire questo concetto, consiglio la lettura del libro “Il miracolo della presenza mentale” di Thich Nhat Hanh
CONCLUDENDO...
Ok, abbiamo visto un po’ di cose importanti
per migliorare le relazioni.
Ricapitoliamo:
1. ASCOLTARE E
ASCOLTARSI
2. RIMANERE CURIOSI
3. CHIEDERSI: QUESTO LO STO DICENDO/FACENDO PER
LUI O PER ME?
4. TROVARE MOMENTI
SPECIALI DA VIVERE INSIEME
5. RIVOLUZIONARE LA
PROPRIA IDEA DI TEMPO
MA ATTENZIONE…
IL
GENITORE PERFETTO NON ESISTE!
L’importante è trovare le risorse per
continuare a farsi domande, stimolare la propria curiosità per trovare sempre
nuovi modi di conoscere se stessi, il partner, i propri figli (e anche gli altri
membri della famiglia come fratelli, zii, nonni…).
LE
RELAZIONI
SONO
COME UN GIARDINO
DA
COLTIVARE!
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