L'APPROCCIO SISTEMICO E RELAZIONALE
L’Approccio
Sistemico e Relazionale parte dal presupposto che ogni sistema vivente è organizzato secondo specifiche regole di
funzionamento che garantiscono la stabilità del sistema.
Cos’è un sistema vivente?
Una persona, una coppia, una famiglia (sia quella nucleare composta da padre, madre e figlio/figli, sia quelle via via più estese che arrivano a comprendere nonni, zii, nuovi partners dei genitori, ecc.), una classe scolastica, un gruppo di amici, un team che lavora insieme (al condominio, al quartiere, e così via fino a gruppi e organizzazioni ancora più vaste e complesse) sono dei veri e propri SISTEMI, le cui parti comunicano tra loro e si mettono in relazione secondo regole codificate.
Un sistema così definito è caratterizzato da “comportamenti” di tipo rigido che servono a garantire la stabilità e la continuità del sistema stesso, ma anche da “comportamenti” di tipo più flessibile atti a garantire l’adattamento del sistema ai cambiamenti che portano alla sua evoluzione. Quando un sistema diventa molto rigido, possono emergere vissuti di sofferenza, comportamenti patologici e sintomatici.
Ad esempio, in un sistema familiare il malessere può esprimersi come comportamento sintomatico di uno dei membri: nell’ottica sistemica tale sintomo può essere visto come l’espressione di una difficoltà relazionale tra i membri del sistema.
Cos’è un sistema vivente?
Una persona, una coppia, una famiglia (sia quella nucleare composta da padre, madre e figlio/figli, sia quelle via via più estese che arrivano a comprendere nonni, zii, nuovi partners dei genitori, ecc.), una classe scolastica, un gruppo di amici, un team che lavora insieme (al condominio, al quartiere, e così via fino a gruppi e organizzazioni ancora più vaste e complesse) sono dei veri e propri SISTEMI, le cui parti comunicano tra loro e si mettono in relazione secondo regole codificate.
Un sistema così definito è caratterizzato da “comportamenti” di tipo rigido che servono a garantire la stabilità e la continuità del sistema stesso, ma anche da “comportamenti” di tipo più flessibile atti a garantire l’adattamento del sistema ai cambiamenti che portano alla sua evoluzione. Quando un sistema diventa molto rigido, possono emergere vissuti di sofferenza, comportamenti patologici e sintomatici.
Ad esempio, in un sistema familiare il malessere può esprimersi come comportamento sintomatico di uno dei membri: nell’ottica sistemica tale sintomo può essere visto come l’espressione di una difficoltà relazionale tra i membri del sistema.
In tal
senso si potrà lavorare sui significati
che il sintomo assume nel contesto di quel particolare sistema in cui si
esprime, affinchè possa essere integrato nella storia familiare e letto come un passaggio utile all’intero sistema
familiare per trovare un nuovo equilibrio utilizzando i propri tempi, le proprie modalità e le proprie risorse, permettendone
la riorganizzazione e dunque l’evoluzione.
TECNICHE DI ELABORAZIONE DEI TRAUMI
LA TEORIA POLIVAGALE DI PORGES
LA MINDFULNESS
LE NEURODIVERSITA'
BIBLIOGRAFIA
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